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Di seguito si riporta solo un articolo che trovi all'interno di Braille News n. 44 del 02/11/2019

(articolo de il Tempo)

Cambio di guardia alla Bce, anche i falchi Ue celebrano Draghi

A quattro giorni dall'ultima riunione di politica monetaria del consiglio direttivo, che ha segnato la fine dell'operatività di questa presidenza, a Francoforte va in scena la cerimonia ufficiale per l'addio di Mario Draghi alla Bce, divenuta negli anni, secondo la definizione dello stesso economista, "una moderna banca centrale in grado di gestire qualsiasi sfida". A rendere omaggio a Draghi i leader delle tre principali "euro-economie", Angela Merkel per la Germania, Emmanuel Macron per la Francia e Sergio Mattarella per l'Italia. Oltre alla presidente in pectore Christine Lagarde, protagonista del passaggio della campanella, ma anche di un accorato discorso nel quale ha lodato le qualità del suo predecessore - riassunte in "saggezza, determinazione e impegno" - prima di dedicargli i versi di "Anthem", brano di Leonard Cohen citato nel passaggio in cui si ricorda che "c'è una breccia in ogni cosa, ed è da lì che entra la luce". Che la stima tra i due sia reciproca è cosa nota. Lo stesso Draghi non ha mancato di ricordarlo, rivolgendosi direttamente a Lagarde all'inizio del proprio discorso per sottolineare come la sua uscita di scena sia resa "molto più semplice" dalla consapevolezza di lasciare l'istituzione in "mani capaci". L'intervento è stato comunque più un'occasione di riflessione che di celebrazione, per volontà dello stesso festeggiato, che è tornato a battere su alcuni tasti già toccati con frequenza in questa ultima parte del suo mandato. La necessità di una "sovranità europea" e di una capacità fiscale centrale dell'Unione che sia adeguata dal punto di vista delle dimensioni e della progettazione, oltre all'appello ad allineare le politiche fiscali a quelle monetarie, in modo che queste possano dispiegare i propri effetti "più in fretta e con meno effetti collaterali negativi". Se il pensiero di Draghi su questi temi era noto, la cerimonia di Francoforte ha dato modo ai rappresentanti del mondo politico presenti di mostrarsi allineati al messaggio. "Sta ora a noi, capi di Stato e di governo portare avanti il celebre" whatever it takes"" ha sintetizzato il presidente francese, affidando ai leader dei paesi dell'euro il ruolo di "guardiani" dell'eredità del presidente uscente. La cancelliera tedesca, dal canto suo, ha rimarcato la necessità di difendere l'indipendenza della Banca centrale europea: un elemento che si è rivelato cruciale ai tempi della crisi finanziaria globale. Da Mattarella, infine, è giunto un invito all'integrazione: "La protezione della sovranità dei paesi europei - ha affermato il presidente della Repubblica - risiede nell'Unione europea". Intanto da Bruxelles si fanno insistenti le voci di un via libera preliminare alla manovra italiana. Ciononostante, per il ministro Gualtieri, la strada sembra sempre più in salita. Il risultato delle regionali in Umbria, disastroso per l'esecutivo, avrà inevitabilmente ripercussioni sulla legge di bilancio. Una nuova riunione si terrà, e potrebbe far riemergere i dissidi tra le forze di maggioranza. Luigi Di Maio si dice "d'accordissimo con la sugar tax e la plastic tax, ma altri tipi di intervento sulle entrate vanno visti bene, e avremo modo di discuterne". Di Maio racconta che durante la campagna elettorale umbra, nei mercati e tra la gente comune, "stava passando un messaggio sbagliato sul pos, sulle partite iva e su tanto altro". Il capo politico pentastellato sottolinea che bisogna assolutamente evitare di criminalizzare commercianti, artigiani e professionisti. Il nodo della tassazione delle Partite Iva, non a caso definite da Di Maio come "la nuova classe operaia", non è stato sciolto in nessuna delle due lunghe riunioni notturne a Palazzo Chigi, il 15 e il 22 ottobre. Non solo. Il ministro degli Esteri rilancia anche su Quota 100, che lui vorrebbe lasciare intatta mentre il collega all'Economia Roberto Gualtieri vorrebbe sostituire, a partire dal 2022, con soluzioni alternative. Altre richieste, contrarie a sugar e plastic tax, oltre che a Quota 100, arrivano invece dalla formazione di Italia Viva di Renzi. Il premier Giuseppe Conte, da parte sua, sottolinea che l'esecutivo giallo-rosso, pur partito da poche settimane, è riuscito a varare uno schema di manovra che contiene comunque diverse misure importanti, e non solo la sterilizzazione delle clausole per l'aumento dell'Iva. Tra i provvedimenti rivendicati da Conte, ci sono i 110 milioni di euro per ciascun anno del triennio ‘20-22 che andranno al Fondo di ristoro per il minor gettito da Imu e Tasi, che interesserà una platea di 1.400 enti locali. Saranno stanziati soldi per la fusione dei comuni. Insomma "non è più la stagione dei tagli lineari: lo Stato non deve più far cassa a danno dei Comuni", sottolinea l'inquilino di Palazzo Chigi. Intanto il Parlamento si prepara ad affrontare il decreto fiscale, approdato domenica alla Camera mentre si attende l'arrivo della legge di bilancio che dovrebbe arrivare entro questa settimana al Senato.

Tommaso Carta

Braille News edizione n. 44 del 04.11.2019 contattaci per ricevere la tua copia