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Di seguito si riporta solo un articolo che trovi all'interno di Braille News n. 50 del 12/12/2020

Tegola su Facebook, l'antitrust e 48 Stati degli Usa fanno causa: nel mirino l'acquisizione di Instagram e WhatsApp

Nuova tegola su Facebook: la Federal Trade Commission (Ftc) statunitense e una coalizione di 48 stati Usa guidata dalla procuratrice generale di New York Letitia James hanno lanciato due cause antitrust contro il social media fondato da Mark Zuckerberg. L'accusa è quella di pratiche anticoncorrenziali e nel mirino dell'offensiva legale ci sono l'acquisizione di Instagram e di WhatsApp. L'annuncio era atteso da tempo e il titolo della casa di Menlo Park scivola di quasi il 4% a Wall Street. Erano stati gli stessi vertici di Facebook a svelare le indagini antitrust da parte delle autorità federali nel luglio del 2019. Subito dopo un'ulteriore indagine era stata annunciata dagli stati.

La Ftc accusa il social media di mettere in campo una strategia sistematica per eliminare ogni minaccia al suo monopolio. In questo quadro rientrano le operazioni con cui sono state acquisite nel 2012 Instagram, per un miliardo di dollari, e nel 2014 WhatsApp per 19 miliardi di dollari. L'azione legale potrebbe portare quindi a forme di cessione delle due popolarissime app e a un divieto per Facebook di imporre condizioni anticompetitive contro gli sviluppatori di software.

"L'azione di Facebook nega ai consumatori il beneficio della concorrenza", ha sottolineato il numero uno della Ftc Ian Conner, "e il nostro obiettivo è quello di ripristinare la libera competizione e promuovere l'innovazione". La procuratrice generale di New York Letitia James ha aggiunto come quello di oggi rappresenti un chiaro messaggio per il gruppo guidato da Zuckerberg: "Ogni tentativo di soffocare la concorrenza e di limitare la protezione della privacy sarà perseguito con forza dai nostri uffici". Le nuove azioni legali lanciate contro Facebook seguono di poco l'azione antitrust promossa dal Dipartimento di giustizia Usa contro un altro gigante hi-tech, Google. Quest'ultima è accusata anch'essa di aver violato le leggi sulla concorrenza realizzando un monopolio sul fronte dei motori di ricerca online. Anche in questo caso una causa è stata lanciata anche da 11 stati Usa.


Braille News edizione n. 50 del 12/12/2020 contattaci per ricevere la tua copia